REGGIO EMILIA -Il portavoce della Regione Lazio, Marcello De Angelis, che ha dichiarato innocenti i neofascisti condannati come autori della strage alla stazione di Bologna, ha scatenato una bufera. Le reazioni si sono fatte sentire anche nella nostra città.
“Le dichiarazioni di De Angelis sono vergognose e a mio avviso dovrebbe dimettersi – ha detto il sindaco Luca Vecchi – Ogni tentativo di riscrivere la storia, soprattutto giudiziaria, della strage di Bologna va respinta con forza e con intransigenza”. Nella strage alla stazione di Bologna hanno perso la vita 85 persone. Fra loro, anche due reggiani: il giovane Vittorio Vaccaro e la madre Eleonora Geraci. Hanno scatenato una bufera le affermazioni del portavoce della Regione Lazio, che all’indomani di quell’anniversario ha dichiarato innocenti i neofascisti condannati nei processi, fra cui il cognato, e ha attaccato i vertici dello Stato.
Vecchi si è chiesto: perché quest’anno? “La risposta è molto semplice – ha aggiunto il primo cittadino – Questo è Fratelli d’Italia, cioè un partito che dichiara di aver formalmente fatto i conti col fascismo, ma che continua a essere caratterizzato da una quantità enorme di personaggi che sono stati coinvolti nella più diffusa classe dirigente in tanti ambiti istituzionali, che hanno avuto relazioni nella loro storia con ambienti dell’estremismo, anche eversivo, di destra, che magari talvolta non hanno ancora rotto definitivamente questi rapporti e che si sentono liberi di sdoganare un pensiero che l’Italia repubblicana e democratica aveva ormai messo ampiamente alle spalle”.
Altrettanto netta la reazione dell’Anpi provinciale: “A fronte di processi che hanno già determinato la condanna all’ergastolo di tre terroristi dei Nar – le parole del presidente provinciale Ermete Fiaccadori – a fronte di processi in primo grado che hanno condannato all’ergastolo altri esponenti di forze della destra fascista e a fronte di una serie di prove sulle deviazioni e a un quadro nel quale emerge, in particolare nell’ultimo processo di Paolo Bellini, che Gelli e Pazienza hanno finanziato la strage di Bologna”.
Gian Piero Del Monte
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