REGGIO EMILIA – Un segnale in questo senso era già arrivato lo scorso anno, ma questa volta si registra un piccolo boom: sono state 853 le domande ammesse per un posto in uno dei nidi comunali di Reggio, ovvero 200 in più dei posti a disposizione. Un fatto positivo secondo l’amministrazione comunale, “segno dell’aumento di attenzione rispetto al tema educativo nella fascia 0-3 – dice l’assessore Raffaella Curioni – e anche del lavoro che riprende, con la conseguenza del tema della gestione dei tempi dei genitori”.
Dal 2014 a oggi la scolarizzazione nei primi tre anni di vita a Reggio è passata dal 42 al 55%, quella nella fascia 3-6 dall’82 al 94%, e l’obiettivo è quello di portare anche quel 6% in una scuola d’infanzia. In tutto, considerando le domande ad ora inevase anche nella fascia dei più grandicelli, le famiglie in attesa di un posto tra nidi e scuole d’infanzia sono 330, ma mentre nella fascia 3-6 il numero andrà probabilmente riassorbendosi man mano che ci si avvicina all’inizio dell’anno, come tradizionalmente accade, incrociando richiesta, offerta e posti assegnati e poi lasciati vacanti, non così sicuramente per i 200 in attesa di un posto al nido, anche se due misure possono venire in aiuto nelle prossime settimane per recuperare posti nelle strutture già esistenti: una è quella dei fondi che il Pnrr mette a disposizione per le riqualificazioni, e in questo caso Reggio è candidata ad ottenere 10 milioni di euro per la riqualificazione di 8 scuole 0-6 anni, una misura che dovrebbe portare a 200mila posti in più in tutta Italia; l’altra misura è regionale, entrerà in vigore in via sperimentale a partire da settembre e poi dovrebbe diventare strutturale: l’Emilia-Romagna mette a disposizione 7 milioni per abbattere i costi di gestione, soldi che dovrebbero tradursi in 4.500 euro di contributi per ogni posto in più nei nidi. Non è prevista a Reggio nessuna variazione delle rette, che nelle strutture comunali coprono il 20% del costo totale del servizio.
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