REGGIO EMILIA – “Più che licenziare, il problema è la flessibilità. nessuna impresa è quella che era un anno fa, dobbiamo poter riorganizzare; se tutto è congelato rischiamo di non prendere nemmeno le risorse che potremmo prendere”.
Non c’è una contrapposizione, per il vicepresidente di Unindustria Reggio, Claudio Galli, tra datori di lavoro e lavoratori, ma un’onda da affrontare con strumenti che permettano di essere veloci. Le imprese chiedono di potersi “muovere”. Il blocco dei licenziamenti scadrà il 31 marzo, l’idea è quella di prorogarlo in maniera “selettiva” in base ai settori più in difficoltà fino a inizio estate. Prima o poi però il tappo verrà tolto. Le stime parlano di 200mila posti a rischio in Emilia Romagna. Sia Unindustria che Cgil, entrambe voci ospiti nella puntata di ieri sera de Il Graffio, sono attendiste su quello che potrà accadere. “Questo periodo non si deve passare a discutere – il parere di Ivano Bosco, segretario provinciale della Cgil – tutte le categorie devono avere le stesse tutele”.
La deputata del Pd Antonella Incerti si è concentrata sul pacchetto di aiuti, il quinto, che il Governo sta varando e basato questa volta sul fatturato annuo, mentre Gianluca Vinci della Lega si è invece soffermato sulle difficoltà di alcuni settori in particolare. Vinci, non senza polemiche e tra sostenitori e detrattori, ha aderito alla protesta dei ristoratori che al grido di #Ioapro hanno trasgredito al decreto ospitando clienti nei locali.
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