REGGIO EMILIA – I comitati Ambiente e Salute hanno deciso di passare alle vie legali per bloccare la costruzione da parte di Iren dell’impianto di biometano per il trattamento della frazione organica dei rifiuti a Gavassa. Il progetto ha ottenuto il via libera dalla Regione dopo mesi di proteste del coordinamento, che ha annunciato che presenterà ricorso al Tar di Parma.
“E’ un ricorso che riguarda materie giuridiche di procedure amministrative, ma anche questioni urbanistiche, gestionali e di pianificazione”, ha dichiarato a Tg Reggio Emiliano Codeluppi, referente dei comitati Ambiente e Salute. Per sostenere le spese legali è stata avviata una raccolta fondi: “L’azione legale – ha aggiunto Codeluppi – sarà accompagnata da una serie di iniziative di raccolta fondi ma non solo; in marzo avremo una grande iniziativa nazionale sui problemi del trattamento organico dei rifiuti”.
L’impianto costerà a Iren 54 milioni di euro. Dal trattamento della frazione organica della raccolta differenziata e degli sfalci e delle potature sarà prodotto biometano, fonte energetica ad esempio per riscaldamento e trasporti e compost per l’agricoltura. I lavori dovrebbero cominciare la prossima primavera. “L’obiettivo – ha concluso Codeluppi – è bloccare il progetto, ma noi vogliamo andare anche oltre. Il problema è il sistema attuale della gestione dei rifiuti, con una nuova stagione di interlocuzione politica puntiamo a un riaffidamento del servizio rifiuti che non vada a gara ma verso una ripubblicizzazione”.
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