BIBBIANO (Reggio Emilia) – Nel 2019 tutti, in Italia e nel mondo, parlavano di Bibbiano. Il comune amministrato dal centrosinistra era al centro dell’inchiesta sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza, il sindaco Andrea Carletti era ai domiciliari. Il paese era diventato il simbolo del male, degli abusi sui bambini strappati alle famiglie. Una tempesta mediatica senza precedenti. Cinque anni dopo, il candidato del centrosinistra Stefano Marazzi, segretario comunale del PD, ha stravinto le elezioni comunali con più del 72%.
“E’ un segnale molto forte perché rispetto alla sofferenza e alla speculazioni politica che in questi anni è stata messa in atto, mi pare che il risultato sia un segnale molto netto che conferma anche la vicinanza in questi anni della nostra comunità, che è una cosa che il partito e l’amministrazione uscente hanno sempre percepito”.
Allora Fratelli d’Italia aveva cavalcato la vicenda per attaccare il Partito Democratico. Dopo le elezioni del fine settimana il candidato del centrodestra Alberto Bizzocchi, vicecoordinatore regionale del partito della premier Meloni, sarà all’opposizione. “Noi non abbiamo mai aizzato lo scontro, abbiamo cercato sempre di tenere calmi gli animi -continua Marazzi – E approfitto anche per ringraziare la nostra cittadinanza che è stata esemplare, insieme con l’amministrazione uscente. Anche per questo la vittoria di ieri è un pezzo di soddisfazione, lo dico con il rispetto nei confronti di chi la pensa diversamente da noi, anche perché abbiamo l’ambizione di rappresentare tutti i cittadini bibbianesi, perché abbiamo un alto senso delle istituzioni”.
Sulla scalinata del municipio di Bibbiano il passaggio della fascia tricolore ceduta dal primo cittadino uscente Carletti, nei confronti del quale è ancora in corso il processo per abuso d’ufficio. Marazzi conferma come vicesindaca Paola Tognoni e parla dei nuovi progetti, a partire dagli importanti lavori di riqualificazione della sede del comune.
Per i festeggiamenti si è deciso di aspettare dopo che venerdì sera è stato ucciso l’albanese di 61 anni Ilirjan Minaj, molto conosciuto in paese. “Questa cosa ha segnato tanto, tra l’altro è successa la notte precedente le elezioni. Abbiamo deciso ieri di non festeggiare almeno fino alle esequie di questa persona per una forma di rispetto nei suoi confronti, della famiglia che sta soffrendo ma anche dell’intera comunità albanese che a Bibbiano è una comunità inserita, numerosa e stimata. Abbiamo pensato fosse necessario dare un segno di compartecipazione a questo dolore”.
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