REGGIO EMILIA – Come si fa, anche volendo, a sostenere che da quando veste la casacca dell’Happy Casa Brindisi, Josh Bostic non sia uno dei giocatori più decisivi di questa serie A?
Che qualcosa si fosse rotto, fino a quando è rimasto in Pallacanestro Reggiana, era evidente a tutti. Il suo body language parlava da solo: sfiduciato, arrabbiato, talvolta addirittura svogliato. Poi, l’addio e la rinascita agli ordini di coach Vitucci: dopo i 6 punti all’esordio contro Trieste, l’americano è letteralmente esploso segnandone 20 con la Fortitudo, 27 contro la Virtus e altri 22 nell’ultima uscita contro Brescia.
“Non ho nulla contro Reggio Emilia – ha detto in una recente intervista – Semplicemente, quello non era l’ambiente giusto per me né io il tipo di giocatore che andasse bene per loro. Nella vita ho capito che non si può essere perfetti per ogni situazione. Il basket è anche un affare”.
Eppure, l’inizio alla Unahotels era stato all’insegna della regolarità in attacco: 17 nell’opening match contro Milano, poi 16 contro Trento e Brindisi, altri 17 contro la Virtus Bologna e 16 contro Brescia e Treviso. Poi, tra fine 2020 e inizio 2021 qualcosa si è rotto nella chimica di spogliatoio e Bostic è stato tra quelli che più ne hanno pagato le conseguenze in termini di rendimento. Da dopo la gara di andata vinta contro la Fortitudo, Candi e compagni hanno battuto solo Trento, perdendo undici delle ultime dodici partite.
Per provare a invertire la rotta, la società ha smantellato – per l’ennesima stagione in fila – mezza rosa per rifarla daccapo prima di esonerare coach Martino per affidare le speranze di salvezza a Caja. Tra coloro che hanno salutato in mezzo al guado anche Bostic che, ora, lotta per ben altri obiettivi rispetto a quelli dei biancorossi.