VETTO (Reggio Emilia) – Torniamo a occuparci del torrente Enza perché dopo il caso di inquinamento ambientale, con sversamenti sui quali sono in corso indagini, ora Legambiente denuncia la presenza di decine di auto dei turisti parcheggiate praticamente ad un passo dall’acqua.
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Macchine nel greto del fiume, come un parcheggio in città e in sfregio al fatto che si tratti di un sito di interesse comunitario. Vale a dire una zona e un passaggio che andrebbero tutelati e rispettati. A denunciare la situazione, non nuova a dire il vero, sono le Guardie Ecologiche di Legambiente Reggio che hanno intensificato i controlli nelle zone a maggior frequentazione estiva del torrente Enza. Scene che soprattutto nel fine settimana, spiega il responsabile Massimo Becchi, sono ormai consuetudine, mentre mancano seri controlli e sanzioni adeguate. E cosi si assiste al parcheggio selvaggio, abbandoni di rifiuti a cui si aggiungono fuochi accesi per le grigliate, spesso anche sotto gli alberi e le tende per improvvisati camping sulle sponde del torrente.
La situazione è descritta come particolarmente critica a Temporia (Ventasso), in zona Lido e Frantonio nel comune di Vetto, e in zona Celestino nel comune di Canossa. La beffa è che molti parcheggiano sotto i cartelli che ricordano che ci si trova in siti comunitari e imporrebbero comportamento diversi. Senza contare che spesso in molti fanno il bagno non solo nell’Enza ma anche nel Po e questo è severamente vietato da apposite ordinanze della Regione su tutte le cosiddette acque interne, dove rimane il divieto di balneazione.
“La fruibilità dell’Enza va salvaguardata – chiede Becchi, che fa un appello perchè vengano interdetti gli accessi delle auto in queste zone organizzando eventualmente aree di sosta alternative, così come è necessario predisporre una vigilanza in tutto il periodo estivo. Legambiente non si dà per vinta e annuncia che le sue guardie ecologiche inizieranno ad elevare le sanzioni. Una vigilanza che si rileva quanto mai strategica e importante per la tutela dell’ambiente. Proprio nei giorni scorsi sempre una guardia ecologica aveva notato la schiuma maleodorante che ha invaso l’Enza tra Cerezzola e Canossa. Una situazione oggetto adesso di una denuncia penale, di analisi chimiche mentre si cerca l’origine di questo ennesimo danno ambientale.
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