SCANDIANO (Reggio Emilia) – Il caso dell‘ausiliario, licenziato mercoledì scorso dopo poche ore di lavoro dall’asilo nido “Leoni”, perché coinvolto nel 2008 in un caso di pedopornografia online, continua a far discutere. All’attacco di ieri al sindaco di Scandiano, Matteo Nasciuti, da parte dell’avvocato Andrea Davoli, difensore del 60enne reggiano, replica oggi il Pd.
Il legale aveva accusato l’amministrazione di aver preso la decisione “non basandosi su atti ufficiali, ma prestando fede a voci di paese”, dal momento che il suo assistito non è stato condannato per i fatti contestatigli dalla Procura di Siracusa perché il reato è stato prescritto. Il segretario dei democratici Massimo Gazza, invece, si schiera al fianco del sindaco e di tutta l’amministrazione e sottolinea come la decisione di allontanare l’uomo dal contesto scolastico, sia stata assunta con grande tempismo per rispondere all’apprensione dell’intera comunità scandianese, ma anche come il comune prima di procedere abbia invitato il 60enne a fornire spiegazioni, occasione rifiutata dall’uomo.
“Con la sua decisione – sottolinea il segretario provinciale del Pd – il sindaco Nasciuti ha evitato che potessero sorgere tensioni pericolose, come purtroppo si è visto altrove, mettendo al riparo anche la persona oggetto di segnalazione da possibili reazioni ostili”.
Resta il fatto che l’uomo abbia la fedina penale pulita, come risulta dal casellario giudiziale presentato ieri dal suo legale. Questa situazione, secondo Gazza, evidenzia i limiti di un sistema che, sebbene preveda verifiche e controlli, può risultare insufficiente quando emergono situazioni complesse, come nel caso di una persona uscita da un procedimento giudiziario per prescrizione. “È dunque necessaria una verifica legislativa sulle procedure di selezione del personale a contatto con i minori per proteggere ancora più efficacemente chi è più vulnerabile”, conclude il segretario provinciale dei democratici.
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