REGGIO EMILIA – In un anno, le vendite di Parmigiano Reggiano sono cresciute quasi del 15% e rispetto al periodo pre pandemia. L’aumento è stato di oltre l’8%. Un giro d’affari di 2,7 miliardi di euro contro i 2,35 del 2020 è un traguardo mai raggiunto per il re dei formaggi.
Da incorniciare nel 2021 è stato il valore della produzione, arrivato a 1,71 miliardi, un salto del 12,5% rispetto al 2020. Trainante è stato il mercato estero: +2,9% l’impennata delle esportazioni dovuta quasi completamente al mercato extra europeo, dove la parte del leone la fanno gli Stati Uniti che rappresentano oltre un quinto dell’export complessivo. Bene i consumi nazionali: anche se in un anno si registra una lieve flessione dell’1,3%, l’incremento è tuttavia del 4,5% rispetto ai livelli pre Covid.
Coronavirus alla cui onda d’urto il re dei formaggi ha retto, grazie anche a una stabilità del prezzo alla produzione. Aspetti sottolineati dal presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli, che nel commentare i risultati fa cenno a potenziali rischi, all’orizzonte, legati a un eccesso di offerta. A proposito di offerta, resta aperto il fronte dei cosiddetti “similari”: abolirli del tutto sarebbe la soluzione per mettere al riparo i produttori rispetto a sbilanciamenti di mercato, fa sapere Confcooperative invitando a sgombrare il campo da qualsiasi deroga o compromesso.
Reggio Emilia Parmigiano Reggiano Consorzio Parmigiano Reggiano









