REGGIO EMILIA – Anche quest’anno le lacrime di San Lorenzo sono puntualmente arrivate. Ma quelle che la credenza popolare ha associato al supplizio dal Santo perseguitato dai romani, e arso vivo su una graticola proprio il 10 agosto del 258 dopo Cristo, non sono stelle. Le Perseidi sono infatti detriti di polvere e ghiaccio, parte della scia dalla cometa Swift – Tuttle che, passando intorno al sole, interseca l’orbita terrestre. La traccia di luce nasce dall’interazione con la nostra atmosfera: “Diventano meteore, esplodono nel cielo e lasciano queste scie luminose che vediamo durante la nottata – spiega Alberto Vezzani, responsabile dell’osservatorio astronomico di Febbio -. Alcuni materiali più grandi possono arrivare fino a terra e diventano meteoriti, sono frammenti di pochi centimetri che a volte vengono ritrovati”.
Per godersi lo spettacolo bisogna fuggire dalla città e guardare la volta celese verso Nord – Est: “Sotto un cielo buio, lontano dall’inquinamento luminoso e senza luci parassite, si potrebbero riuscire a contare anche un centinaio all’ora di avvistamenti” continua l’esperto.
A Febbio, l’osservatorio sarà aperto sabato e domenica sera, 12 e 13 agosto, mentre domenica mattina a Villa Minozzo si potrà osservare il sole, seguendo rigorosamente le indicazioni degli esperti. E poi ancora occhi puntati verso il cielo notturno da giovedì 17 a domenica 20: “Il vantaggio di essere a Febbio – conclude Vezzani – è che siamo lontani dalla città e dell’inquinamento luminoso. Possiamo andare a vedere resti di supernova, ammassi globulari, parti di galassie, nebulose: un pò tutto quello che c’è nella nostra via Lattea e anche oltre, riusciamo a vedere anche oggetti all’esterno come la galassia di Andromedra, che è a due milioni e mezzo di anni luce da noi’.
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