CADELBOSCO SOPRA (Reggio Emilia) – L’emergenza sta per entrare nella fase 2. Dopo l’evacuazione delle case e la sistemazione degli sfollati avvenuta nei giorni scorsi, è scattata l’ora degli interventi negli edifici e nelle abitazioni che sono stati allagati. Lungo le strade si sono formate le piccole discariche dell’alluvione: a lato delle strade troviamo arredi e attrezzature varie, tutto materiale ormai irrecuperabile e destinato a essere portato nei luoghi di smaltimento dai mezzi di Iren.
Nel comune di Cadelbosco Sopra restano due le aree ancora sott’acqua: una piccola porzione di via Ponte Forca e la parte della strada provinciale 63 denominata via Leonardo Da Vinci, a cui si riferiscono queste immagini. È questo il punto più critico dove si possono notare ancora i campi allagati a destra e a sinistra della carreggiata che collega Cadelbosco Sotto a Santa Vittoria. Proprio nei pressi dell’ex azienda Accorsi, tre idrovore stanno trasportando l’acqua dalla zona ovest, lato argine del Crostolo, a quella est della strada con l’obiettivo di accelerare il deflusso dell’acqua verso i canali della bonifica presenti in quella zona. Proprio qui si affaccia l’azienda agricola Scarlassara, esempio di realtà produttiva messa in ginocchio dalle esondazioni. Incontriamo il titolare che non riesce a trattenere le lacrime. “Per fortuna abbiamo una famiglia molto unita. È un disastro – dice Natalino Scarlassara – Il problema più grosso, a parte che i mobili dell’abitazione del piano di sotto sono tutti da buttare via, è un muletto che è da buttare e speriamo di recuperare qualcosa da i trattori. Altro problema sarà il prossimo anno, non so cosa riusciremo a produrre. Noi facciamo circa 500.000 euro di fatturato, siamo in quattro soci e sei dipendenti. Io spero che non succeda più perché se succeda per la seconda volta è meglio che chiudiamo l’azienda e andiamo a fare qualcosa d’altro”.
Una situazione molto pesante anche dal punto di vista emotivo. “È la paura che questi argini non tengano per un motivo o per l’altro – continua Scarlassara – Ci penserà la magistratura capire di chi sia la responsabilità, però non si può andare avanti così. E io cerco di pensare un po’ per volta perché se no c’è da impazzire se no quando ti svegli la notte non riesci più a dormire affronteremo questa volta affronteremo i problemi uno alla volta perché qui insomma a rischio centinaia di migliaia di euro di danni”.
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