REGGIO EMILIA – Sul nostro territorio quasi la metà degli istituti si trova senza un direttore dei servizi generali e amministrativi assegnato, mentre segreterie, collaboratori scolastici e personale tecnico lavorano in condizioni di sotto-organico cronico.
Ogni anno l’organico aggiuntivo richiesto dai dirigenti scolastici viene puntualmente autorizzato solamente in parte. Allo stesso tempo, molti insegnanti precari affrontano ogni anno l’incertezza di un contratto a termine, pur avendo alle spalle anni ed anni di servizio.
A poco più di un mese dall’inizio del nuovo anno scolastico, la Uil lancia l’allarme. Proprio nelle ultime ore il ministero ha reso noti i numeri delle immissioni in ruolo del personale Ata per l’anno scolastico 2025-26: una quota che, a livello regionale, corrisponde a 636 unità ma che viene ritenuta non adeguata.
“Nella provincia di Reggio Emilia si stimano oltre 700 persone in graduatoria e per alcune di esse si prevede un’attesa fino a 10 anni per un contratto a tempo indeterminato, mentre nel frattempo si continuano a stipulare contratti con scadenza al 30 giugno. Questi dati confermano il trend del precariato storico – dichiara Luigi Fiorentino, responsabile scuola Uil Reggio Emilia – Non è possibile continuare a trattare il personale scolastico come un bancomat da cui attingere solo nei momenti di emergenza. La scuola, e soprattutto i ragazzi, stanno pagando un prezzo altissimo per questa gestione miope e disattenta. Servono rispetto, visione e investimenti strutturali per garantire un futuro solido alla scuola pubblica italiana”.
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