REGGIO EMILIA – Siamo tornati in via Turri 69/A al magazzino dove vengono raccolti medicinali e generi di prima necessità dai volontari italiani ucraini da portare ai rifugiati nelle zone di guerra. Abbiamo sentito alcune delle volontarie che chiedono sempre più medicinali, barelle e giubbotti antiproiettile.
“I nostri concittadini chiedono tanti giubbotti antiproiettile, noi ci siamo informati però non possiamo comprarli perché non abbiamo i fondi. Pensavamo si potesse andare in un negozio e acquistarli, che fosse una cosa facile. Così non è. Non possiamo né comprarli né mandarli in Ucraina perché non sappiamo come funzioni. Ci chiedono anche caschi, protezioni per le ginocchia, scarponi e tutto il vestiario adatto a proteggersi dai colpi di arma da fuoco”. E ancora: “Proprio ieri abbiamo parlato con i nostri ragazzi. Ci hanno detto che mancano anche le barelle per portare i feriti“.
L’associazione dei volontari ucraini in Italia ha messo in piedi una macchina solidale formidabile in pochi giorni e nessuno si sarebbe mai aspettato un successo di tale portata. I reggiani stanno donando molti generi di prima necessità, ma il magazzino inizia a non bastare più.
“Abbiamo incominciato qua pensando di rimanere un giorno o due, invece è venuta una marea di gente a portare tantissime cose. Ora non ce la facciamo. Il nostro amico Volodymir e sua moglie, che qui lavorano e hanno la loro azienda, ci hanno messo a disposizione lo spazio ma per poco tempo. E’ diventato troppo. Dobbiamo avere uno spazio per continuare perché non si sa per quanto tempo durerà questa situazione”.
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