REGGIO EMILIA – Il tema delle aggressioni ai danni degli operatori sanitari. Torniamo a parlarne alla luce del grave episodio avvenuto nei giorni scorsi alla Rems a Due Maestà, la struttura che ospita persone affette da problemi psichiatrici, che hanno commesso crimini e che sono state condannate. Il punto sulla sicurezza dei lavoratori è stato fatto in un incontro questa mattina tra l’Ausl e le organizzazione sindacali.
“Il problema più serio è vedere chi abbiamo di fronte oggi. I pazienti non sono cambiati, ma la modalità restrittiva si è ridotta. Il ragionamento che abbiamo fatto stamattina con l’Ausl è di tutela e sicurezza rispetto agli infermieri, al personale sanitario e alla cittadinanza e allo stesso paziente”. Gennaro Ferrara, segretario a livello locale della Fp-Cisl Emilia Centrale, parla sia da sindacalista che in veste di esperto sul campo. Per più anni ha lavorato come infermiere presso l’ospedale psichiatrico giudiziario, la struttura che, attigua al carcere, nel 2022 è stata sostituita dalla Rems, teatro martedì di un pomeriggio a dir poco concitato: si è registrato il ferimento di uno psichiatra aggredito da un paziente che poi è fuggito vandalizzando tre auto e minacciando una dottoressa.
“Noi vogliamo abbattere il più possibile questi casi – ha aggiunto Ferrara – Quindi si deve intervenire con multidisciplinarità e su più piani”. Soltanto nel mese di giugno il personale della Rems ha dovuto affrontare una ventina di episodi con comportamenti aggressivi da parte dei pazienti. “Abbiamo avuto professionisti che si sono dovuti chiudere all’interno degli ambulatori, perché altrimenti avrebbero rischiato. Gli stessi infermieri tutti i giorni sono lì in trincea…”.
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