REGGIO EMILIA – Ieri la sigla dell’accordo tra i leader di Pd, Azione e +Europa che correranno insieme alle elezioni politiche del 25 settembre. Ne abbiamo parlato con il segretario provinciale del partito guidato da Carlo Calenda, Marco Cassinadri.
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“Ritengo che sia un punto di partenza perché nel proseguo delle attività soprattutto in politica, e in amministrazione, molte volte si fa riferimento ad un programma che deve essere calato su un territorio e sulle problematiche che costantemente evolvono, soprattutto in questi periodi. A fronte di un patto che può sancire una buona partenza ritengo che devono essere messe in campo tutte le energie perché le problematiche che dobbiamo risolvere soprattutto nell’immediato, ma mi auguro soprattutto in prospettiva, non sono facili per nessuno”.
C’è soddisfazione anche a Reggio Emilia per l’accordo che ha sancito l’alleanza elettorale tra Partito Democratico, Azione e l’alleato di quest’ultimo +Europa. “Un patto – dice il segretario provinciale del partito guidato da Carlo Calenda – che si basa su temi condivisi, partendo dal proseguimento dell’agenda Draghi. “Il discorso di continuare il cronoprogramma del Pnrr, una politica di bilancio improntata sul discorso della continuità, una politica fiscale incentrata sul discorso dell’equità, nessun aumento delle tasse, correggere gli errori delle impostazioni delle dinamiche del reddito di cittadinanza e del bonus 110%, non per ultimo il discorso dei diritti civili”.
L’intesa prevede il 70% dei candidati al Pd e il 30% ad azione. Per definire le candidature in Emilia Romagna, dice Cassinadri, gli incontri sono in corso. Intanto ci si sta preparando ad affrontare la campagna elettorale. A settembre è in programma un evento in città, non si esclude arrivi a Reggio lo stesso Calenda. “Ritengo che azione sia la novità di queste elezioni, che il posizionarsi in modo abbastanza chiaro cercando di mantenere la propria identità e i propri valori sia un quid che può attirare persone che fino a poco tempo fa erano rimaste un po’ disilluse dall’atteggiamento generale della politica”.
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