REGGIO EMILIA – La specialità viene denominata lead ed è la più classica tra le tre previste dall’arrampicata sportiva. L’obiettivo consiste nel salire più in alto possibile, utilizzando una corda alla quale si è legati e che va agganciata a dei moschettoni già fissati alla parete.
Per spostarsi è consentito toccare soltanto le prese, che vengono disposte dai tracciatori, tecnici che progettano le sequenze dei movimenti possibili. Ogni via è oggetto però di interpretazione da parte di ogni arrampicatore.
Oltre cento quelli che hanno partecipato alla terza prova di Coppa Italia, competizione nazionale ospitata dall’associazione reggiana Just Climb, soddisfatta per la partecipazione di un alto numero di atleti divisi a metà tra la categoria maschile e quella femminile, e anche per il coinvolgimento della cittadinanza che numerosa ha assistito alle gare selettive di sabato e alle fasi finali di domenica. “Vogliamo far diventare Reggio Emilia una tappa fissa della Coppa Italia”, ha detto Marco Lasagni, presidente di Reggio Emilia Climbing, sottolineando il periodo d’oro che il movimento sta vivendo.
La classifica ha visto vincitrice la trentina Alessia Mabboni, di 16 anni, che in anticipo ha conquistato il trofeo nazionale. I maschi dovranno invece attendere la quarta e ultima tappa per incoronare il vincitore assoluto, in questa sul primo gradino del podio, è salito il triestino Paolo Sterni, di 19 anni.
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