REGGIO EMILIA – Discorsi in dialetto, tanti riferimenti alla sua terra e quasi tre ore e mezza di musica. E’ stato un ritorno a casa in grande stile quello di Zucchero Sugar Fornaciari. E anche un debutto per lui alla Rcf Arena.
“Ho lasciato una realtà fatta di ironia, sarcasmo, di non prendersi troppo sul serio. Siccome manco da parecchio, non vorrei vi foste un po’ inquinati… che foste diventati anche voi ‘politicamente corretti’. Ne abbiamo troppi, io vorrei ritornare alle persone vere, veraci…”. Parla ai reggiani, da reggiano, Zucchero Fornaciari. Adelmo da Roncocesi vien fuori come un fiume in piena dopo un’ora e mezza di concerto, iniziato con un’intervista al padre realizzata tanti anni or sono da Telereggio.
Le espressioni in dialetto, il riferimento alla gente genuina e tante canzoni che parlano della nostra e della sua terra. “Amore e radici” è stato un ritorno a casa, dopo 11 anni, malinconico e insieme molto potente, che guarda al futuro. E Adelmo da Roncocesi ha inaugurato l’arena di Reggio nella versione con i posti a sedere e con un pizzico di orgoglio reggiano. Ma il concerto, quasi tre ore e mezza di musica con 35 brani in scaletta, è stato come sempre un mix unico di culture, generi musicali e sonorità con una band internazionale e un coro gospel.
Sugar ha alternato ballate e brani da far alzare in piedi i circa 30mila spettatori. Appassionato il ricordo di Luciano Pavarotti con Miserere e coinvolgente il duetto con Salmo sulle note di “Diavolo in me”.
Guarda le foto di Angelo Mantovani per Reggionline
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