REGGIO EMILIA – In molti speravano che almeno dopo le feste di Natale ci si potesse incamminare verso una seppur parziale normalità. Invece non è stato così. Siamo da oggi di nuovo in zona arancione almeno fino a venerdi 15. In queste ore confronto Governo-Regioni perchè all’orizzonte ci sarebbero restrizioni ancora più incisive dal 16 in poi.
All’analisi non solo l’indice del contagio l’Rt, ma anche i casi, 250 positivi ogni 100mila abitanti e si diventa zona rossa. Si torna in Lockdown. L’Emilia Romagna rischia di avere nuovi divieti. Intanto ricordiamo cosa è possibile ma soprattutto cosa non si può fare in questi 5 giorni: confermato il coprifuoco sugli spostamenti dalle 22 alle 5 salvo comprovati motivi, si deve restare nel proprio comune.
Per chi vive in un comune fino a 5.000 abitanti, sarà possibile spostarsi entro i 30 chilometri, ma non verso i capoluoghi di Provincia. Per quanto riguarda le visite ad amici e parenti, sono consentite all’interno del proprio comune, a meno che non si tratti di persone non autosufficienti.
Gli spostamenti di un nucleo familiare convivente verso le seconde case sono sempre consentiti, dalle 5 alle 22, sempre all’interno della propria Regione e sempre vietati verso le altre Regioni. Aperti i negozi, parrucchieri e centri estetici. Dalle 5 alle 18 i bar e ristoranti saranno aperti per il solo asporto. E c’è anche chi non riparte: palestre e piscine sonno chiuse da ottobre.
E’ consentito uscire per passeggiare. Ci si può muovere in bicicletta. Caccia e pesca sono consentiti solo nel proprio comune. Vietati tutti gli sport da contatto, anche all’aperto, fanno eccezione le categorie professionistiche. Resta vietata la presenza di pubblico in stadi e palazzi dello sport.
In questo rebus di divieti, si alza la protesta del Ministero dell’istruzione Azzolina che non ha digerito il mancato ritorno in presenza nelle scuole superiori, in Emilia Romagna dovevano rientrare oggi e invece si è slittati a lunedi 25. “La didattica a distanza non funziona più, sono molto preoccupata per la dispersione scolastica. I ragazzi non capiscono perchè non possano tornare a scuola, hanno bisogno di sfogare la loro socialità”.
Un barlume di speranza dopo l’inizio della campagna vaccinale: tra febbraio e marzo allo studio la zona bianca che si ottiene con un Rt non superiore a 0,5 e un tasso di incidenza di 50 casi alla settimana ogni 100mila abitanti. E dal 15 avremo anche il nuovo Dpcm.
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