REGGIO EMILIA – Si intitola “La trionferà” ed è stato pubblicato nei mesi scorsi da Einaudi, come il precedente “L’eco di uno sparo”. Il nuovo libro di Massimo Zamboni racconta le vicende del comunismo emiliano e più in generale della nostra regione attraverso la storia di Cavriago. Un lavoro che Zamboni ha meditato a lungo e ha preparato con lo scrupolo di uno storico.
“Mi ha richiesto 4 anni circa di ricerche, incontri e molti pensieri, perché non è facile inserire in un libro solo una storia temporale che dura un secolo e mezzo circa. Io ho focalizzato il racconto su Cavriago, ma questo è un racconto che parla dell’Emilia rossa e comunista. Un popolo che ha saputo caratterizzarsi, raccontarsi, in tantissime modalità, e ha saputo creare un modello politico ineguagliato”.
L’Emilia del passato che affiora dalle pagine di Zamboni è lontana da quella di Peppone e Don Camillo. “Io amo molto Guareschi, ma non voglio in nessun modo che l’Emilia venga considerata come, ancora una volta, la terra dello scontro tra Peppone e Don Camillo. Non c’è mai la pacificazione finale all’osteria. Ci sentiamo a casa quando leggiamo i suoi libri o guardiamo i film, ma sono lontanissimi dalla vita delle persone”.
Zamboni sta girando l’Italia per presentare il volume. E la curiosità per il suo lavoro è grande. “C’è una visione della nostra provincia e della nostra regione molto invidiata”.
Intanto venerdì 19 Zamboni presenterà in anteprima al Teatro Valli il suo nuovo album ‘La mia patria attuale’, in uscita a gennaio.
‘Ho incominciato a pensare di iniziare a scrivere canzoni su questo tema, e di dedicarla alla parola Patria che è stata a lungo impronunciabile, perché è una parola che ha nascosto e nasconde ancora soprusi sopraffazioni”.
Guarda la puntata integrale
Telereggio Reggio Emilia Decoder libro Massimo Zamboni La trionferà