REGGIO EMILIA – Buone notizie per Werther e Sicam, aziende reggiane appartenenti al gruppo Base in crisi dal maggio 2022. Dopo un lungo iter, il Tribunale di Bologna ha aperto la procedura di concordato preventivo di gruppo. Nel febbraio scorso lo stesso tribunale aveva respinto la richiesta, dichiarandola inammissibile.
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Prima tappa: Werther di Reggio, Sicam di Correggio e la consociata vicentina Apac proseguiranno l’attività aziendale in modo autonomo e con lo stesso assetto di oggi. Seconda tappa: dopo una fase transitoria di dieci mesi, i rami d’azienda saranno conferiti a una newco, una società di nuova costituzione. Le quote della società saranno approssimativamente queste: 58% per Werther, 36% per Sicam e 6% per Apac. Terza fase: entro la fine del 2028 le quote della società saranno vendute.
La proposta che fra marzo e aprile 2024 sarà presentata ai creditori prevede che questi ultimi siano rimborsati per mezzo della liquidità derivante da due fonti. Più di 7 milioni di euro dovrebbero arrivare dai dividenti distribuiti dalla newco nell’arco della durata del piano; altri 35 milioni dovrebbero invece essere incassati con la vendita delle quote della società. Le entrate consentirebbero di rimborsare integralmente i creditori privilegiati e ipotecari, mentre i creditori chirografari avrebbero gradi di soddisfo diversi: il 62% quelli di Sicam ma solo il 13% quelli di Werther e il 5% quelli di Apac.
Questo sulla carta. Ma se la redditività nei prossimi anni fosse inferiore alle aspettative, se si rivelasse impossibile vendere le quote della società o se la somma incassata fosse inferiore ai 35 milioni preventivati? In quel caso i creditori chirografari non sarebbero pagati in denaro, ma dovrebbero accontentarsi di ricevere quote della società in proporzione ai crediti che vantano.














