REGGIO EMILIA – La crisi si era manifestata due anni fa, il 24 aprile 2022. Quel giorno Werther International, azienda con sede in città in via Brunelleschi specializzata nella produzione di impianti per autofficine e sollevatori per veicoli, non era riuscita a rispettare una scadenza importante: il rimborso di una rata di circa 2,5 milioni di euro di una obbligazione da 8 milioni emessa nel 2018. Di lì a poco Werther aveva chiesto al Tribunale di Reggio l’ammissione al concordato preventivo. La stessa mossa era stata fatta dalla Sicam di Correggio, marchio storico delle attrezzature per gommisti, dalla Italgarage e dalla veneta Apac. Le aziende fanno tutte capo al fondo bavarese Stargate Capital.
Da dove veniva la crisi delle società del gruppo? Le verifiche di Deloitte avevano portato alla luce anomalie e artifici contabili nella redazione dei bilanci. Nel mirino erano finiti i due uomini forti del gruppo: il presidente Boris Levin, imprenditore ucraino con cittadinanza statunitense e domicilio in Germania, e il manager modenese Luca Gazzotti. Nel giugno 2022 Levin e Gazzotti erano stati sostituiti. Il primo dal commercialista di Parma Andrea Foschi, il secondo da Ivan Vasumini, nominato amministratore delegato.
Alla fine del 2023 il Tribunale di Bologna aveva aperto una procedura di concordato preventivo di gruppo. Il piano di rilancio prevedeva di conferire i riami d’azienda a una nuova società e di cederne le quote sul mercato entro il 2028, rimborsando 42 milioni di euro ai creditori. Ma i commissari giudiziali, pur dando disco verde al piano, ne avevano evidenziato la debolezza intrinseca. Nelle ore scorse il Tribunale di Bologna ha dichiarato la liquidazione giudiziale delle società. Giudice delegato è stato nominata Antonella Rimondini, curatori tre professionisti bolognesi: Roberto Cassani, Danilo Galletti e Chiara Mazzetti. Il 31 ottobre è stato fissato l’esame dello stato passivo.
Liquidazione Werther e Sicam: “Assicurata la prosecuzione dell’attività”
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