REGGIO EMILIA – “Crimine e tecnologia – Oggi le mafie sono più invisibili e potenti”. E’ questo il titolo dell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi al centro culturale Mavarta di Sant’Ilario. Una serata per spiegare quanto il web abbia aperto molte strade alla criminalità. L’iniziativa rientra all’interno del festival ‘Noi contro le mafie’. ‘Oggi interagiamo quotidianamente su Internet e la nostra vita e quella dell’organizzazioni è assolutamente ibrida – ha dichiarato Greta Nasi, Professoressa dipartimenti Scienze Sociali e politiche Università Bocconi – Abbiamo relazioni professionali, personali che sono sia nello spazio reale che virtuale, anche le organizzazioni criminali agiscono sia nello spazio che quello virtuale. Il web ci dà la possibilità sia perché non è regolato e in parte, sia perché offre a costi molto bassi accesso a nuove opportunità di attività illegali a criminali qualunque ma anche alle organizzazioni come la mafia’.
Diversi i modi per far male a pubbliche amministrazioni e piccole imprese. Quali sono i più utilizzati? ‘Virus e malware sono utilizzati per attaccare le pubbliche amministrazioni e le piccole imprese che sono di solito quelle che hanno dei dati interessanti – ha proseguito Greta Nasi – Le pubbliche amministrazioni perché hanno i dati sensibili dei cittadini o dei pazienti in caso della sanità, le piccole imprese, soprattutto nel nostro territorio locale, hanno molto spesso all’interno proprietà intellettuali molto rilevanti che quindi possono essere oggetto di scambio economico sul dark web’.
Le dieci interdittive antimafia firmate nei primi due mesi del 2024 dal Prefetto Maria Rita Cucciufa, come devono essere interpretate? ‘La presenza di interdittive, a volte anche di operazioni, non vuol dire che un territorio sia per forza permeato o abbia un tipo di mentalità- ha dichiarato Antonio Walter Rauti, ricercatore SDA Bocconi – Significa un livello di attenzione e anche di protezione del business pulito molto elevato’.
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