REGGIO EMILIA – La paura del contagio non ha fermato i servizi rivolti alle persone più fragili, svolti dagli enti del terzo settore. Dai numeri raccolti dal Centro servizi per il volontariato, risulta addirittura che è aumentato il numero di cittadini che hanno deciso di mettersi in gioco. E’ avvenuto soprattutto nel periodo tra marzo e maggio, ovvero durante la fase acuta dell’emergenza. Tuttora le adesioni da parte di aspiranti volontari sono in crescita.
Complessivamente nel corso del 2020 sono state 285 le persone che, da tutta la provincia, hanno contattato lo sportello di orientamento Csv Emilia chiedendo di essere “arruolate” in un progetto. Di queste la maggior parte, il 62%, erano donne. Per quanto riguarda la fascia d’età, c’è da considerare che le restrizioni in vigore hanno comportato l’esclusione degli over 65.
Su 285 nuovi volontari, in 128 sono andati a ricoprire i turni che hanno garantito la la consegna domiciliare della spesa oppure dei pacchi alimentari per i più bisognosi.
Altri sono stati invece coinvolti in servizi di sostegno dedicati a persone non autonome e a bambini e giovanissimi, come l’aiuto nei compiti. Attività che in gran parte compaiono nell’elenco stilato dal progetto comunale Errepiù, la cui pagina internet, assieme a quella di DarVoce, ha fatto da connettore.
Da segnalare l’interesse riscosso dall’ambito dell’ecologia. Negli ultimi mesi sono stati numerosi i gruppi informali, nati spontaneamente, con l’obiettivo di ripulire aree verdi dai rifiuti abbandonati. Una decina le iniziative che da marzo 2020 hanno coinvolto almeno duecento persone.
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