REGGIO EMILIA – C’è stato un tempo in cui il mestiere di autista di autobus, al volante quindi di mezzi del trasporto pubblico, era ambito, perchè considerato stabile, sicuro, di soddisfazione. Tempi di lavoro e retribuzione erano ritenuti equi. Tra la fine degli anni ’90 e gli inizi degli anni 2000 circa 400 persone in media si presentavano ai concorsi in cui venivano reclutati gli autisti. Sono cambiate diverse cose, da allora: dalla situazione sociale in cui spesso chi guida un autobus adesso si trova ad operare, al costo della vita, con in cima il peso enorme degli affitti, se mai si riesca a trovare un alloggio. Tutti elementi che di certo non invogliano una persona a scegliere questa mansione, a Reggio come in tanti altri territori se non tutti. Nella nostra città però proprio in questo periodo stiamo assistendo ai primi concreti effetti della carenza di personale. La Cgil denuncia la mancanza di 70 autisti tra Seta e le aziende cui Seta appalta il servizio in provincia, e che il turn over sia molto elevato. Ma cosa significa oggi essere un autista di autobus neoassunto?
Significa essere impegnati giornalmente – non parliamo di straordinari – tra le 14 e le 15 ore. Il cosiddetto ‘orario nastro’: non vuol dire quindi che l’autista guidi per 14-15 ore, per quello il limite è 8 ore; significa che arriva a quel conteggio con le pause tra un turno e l’altro. Pause che possono essere anche di 3 ore, durante le quali non è consentito lasciare il mezzo, e che non sono pagate. Lo stipendio base è di 1300 euro al mese, che può arrivare fino a 1450 con una media di una ventina di ore al mese di straordinari. A Reggio questo trattamento vale per 140 autisti circa sui 200 totali: quelli cioè assunti dopo il 2012 e per i quali sostanzialmente vige il contratto nazionale. L’altra sessantina di autisti invece può considerarsi ‘fortunata’ perchè, in virtù di un accordo integrativo siglato nel ’98 con l’allora Act, ha un limite orario di nastro di dieci ore per un massimo di 36 ore settimanali, oltre ad aver diritto a 78 giorni di riposo all’anno. I colleghi assunti successivamente ne hanno 52 da contratto nazionale, diventati 60 grazie ad un accordo trovato con Seta.
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