REGGIO EMILIA – Un’eventuale insolvenza di Vismara avrebbe ricadute pesanti su Ferrarini, ma la disponibilità di Pini a un’ulteriore ricapitalizzazione dell’azienda di Rivaltella permette di scongiurare il rischio che il concordato salti. Lo si legge nel decreto con cui la sezione fallimentare del Tribunale di Reggio ha omologato la proposta di concordato preventivo di Ferrarini.
Gli oltre 13 milioni di debiti extra verso Intesa Sanpaolo emersi dai conti di Vismara e non compresi nel concordato potrebbero portare l’azienda lombarda del gruppo verso una procedura liquidatoria. Quali sarebbero le conseguenze per Ferrarini? Secondo il commissario giudiziale Bruno Bartoli, il default di Vismara potrebbe erodere il patrimonio netto di Ferrarini fino ad un valore negativo di 2 milioni. Ma il gruppo Pini si è impegnato, in caso di necessità, a convertire una parte dei crediti in aumento di capitale sociale fino a 5 milioni per evitare il peggio.
Proprio ora che il concordato sembra infine viaggiare verso l’omologazione definitiva, diventa più difficile interpretare le intenzioni della nuova proprietà. Nel piano industriale allegato alla proposta di concordato, il Gruppo Pini scriveva di voler chiudere l’attuale stabilimento di Villa Corbelli e di avere deciso di realizzarne uno nuovo, nelle vicinanze di Rivaltella, sempre per la produzione del prosciutto cotto. Da allora, però, il gruppo Pini non risulta aver assunto iniziative presso l’amministrazione comunale sul fronte dei permessi edilizi. Nelle settimane scorse, poi, in un’intervista al Sole-24 Ore, l’amministratore delegato Roberto Pini ha detto che lo stabilimento attuale sarà ristrutturato, mentre in una località imprecisata della provincia sorgerà – addirittura entro la fine dell’anno prossimo – un impianto per produrre coppe, mortadelle e salami a marchio Ferrarini.
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