REGGIO EMILIA – L’ingresso di Ferrarini spa nell’orbita del gruppo Pini è cosa fatta da tempo, ma per l’azienda di Rivaltella le difficoltà non sono del tutto superate. Il 16 giugno scorso l’assemblea dei soci ha approvato un bilancio che vede i ricavi in crescita a 182 milioni, con un margine operativo lordo di quasi 14 milioni. Eppure il bilancio si chiude con una perdita di 8 milioni. Il disavanzo è determinato dalla svalutazione integrale del credito di 11 milioni vantato verso la società controllata Vismara.
Questo “rosso” si somma a quelli accumulati negli anni precedenti. Il patrimonio netto di Ferrarini è dunque negativo e questo ha imposto scelte drastiche. I 56 milioni di perdite accumulate sono stati ripianati per mezzo dell’azzeramento del capitale sociale e con l’utilizzo delle riserve e ricostituite attraverso un aumento di capitale sociale da 10 milioni.
Le azioni a servizio dell’aumento di capitale verranno offerte ai soci: Ria, Rilancio Industrie Agroalimentari, della famiglia Pini, azionista all’80 per cento, e la famiglia Ferrarini, che detiene un residuo 20 per cento. Nel corso di un incontro con i sindacati il 25 giugno scorso, il numero uno dell’azienda Roberto Pini aveva spiegato che l’aumento di capitale sarebbe stato interamente versato da società della sua famiglia.
I rapporti tra azionisti di maggioranza e azionisti di minoranza si sono guastati da tempo. Nel dicembre scorso la famiglia Ferrarini ha avviato una causa civile al Tribunale delle Imprese di Bologna contro Ferrarini spa, sostenendo che l’azienda si sarebbe appropriata illecitamente di una ricetta per il prosciutto cotto. Un’accusa respinta dalla società. In aprile è arrivato anche un esposto alla Procura di Reggio.
Tornando ai conti di Ferrarini, sia la società di revisione Bdo, sia il Collegio sindacale presieduto da Massimo Foschi si sono detti impossibilitati ad esprimere un giudizio sul bilancio 2024.
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