REGGIO EMILIA – Il suo balcone si affaccia su piazza della Vittoria, con una vista sui giardini e sulla città. E’ stata per decenni al centro della vita politica, sociale e culturale della nostra città, poi la chiusura all’inizio degli anni ’90. Ora, dentro la sala “Verdi” del teatro Ariosto fervono i lavori di restauro e presto sarà di nuovo accessibile.
“Significa recuperare un patrimonio storico della città, un luogo di incontro e di racconto, da inizio ‘900 con le cene del Psi, Mussolini che si affacciò da qui nel Ventennio, le assemblee studentesche negli anni ’60 e il Living Theater che qui mise in scena uno dei suoi spettacoli cult, fino alle recite scolastiche degli anni ’80”, il commento di Paolo Cantù, direttore della fondazione I Teatri.
Il progetto esecutivo è stato realizzato dagli architetti Ivan Sacchetti e Giuliana Allegri, che hanno seguito dal 2012 l’intera riqualificazione del Teatro Ariosto, di cui la Sala Verdi costituisce il ridotto. Un milione e 130mila euro l’importo dei lavori, di cui 500mila finanziati dalla Regione e 430mila dal Comune. Dopo gli interventi edili, ora saranno rifatti gli impianti e riqualificata l’acustica, con un pavimento in legno e a una controsoffittatura. “Abbiamo rifatto i camerini, creato nuovi spazi, la sala è completamente accessibile a tutti”, ha spiegato il direttore Cantù.
L’ingresso sarà sul lato nord: i circa 240 metri quadrati sono stati pensati per accogliere tra 150 e 200 persone. I lavori dovrebbero concludersi entro fine anno quando la sala tornerà a essere uno spazio dedicato alla produzione e alla creatività. “Sarà uno spazio modulabile, una sala per produzione e residenza teatrale, ma anche per incontri, proiezioni, piccoli spettacoli. Uno spazio che manca alla città”, ha concluso Cantù.
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