REGGIO EMILIA – Due storie di violenza famigliare che arrivano dalla provincia. A Scandiano un 53enne non aveva accettato la separazione dalla moglie e dal mese di novembre 2023 aveva iniziato a manifestare un atteggiamento ossessivo nei confronti della donna; ogni volta che la incontrava, erano insulti, minacce di morte tipo: “Io ti uccido, ti faccio prendere fuoco con tutta la macchina”.
Un episodio in particolare è stato considerato molto grave: il 13 aprile scorso, in preda alla gelosia, l’uomo si è presentato a casa della donna dicendo che avrebbe dovuto uccidere colui che, a suo dire, si trovava con lei e che, successivamente, avrebbe ammazzato anche la ex. Copione, purtroppo, già visto in tante occasioni.
A segnalare la presenza del 53enne nelle vicinanze dell’abitazione della donna ci ha pensato il braccialetto elettronico che l’uomo indossava. I carabinieri sono quindi intervenuti e lo hanno bloccato dopo un breve inseguimento: alla luce della flagranza di reato, è stato arrestato. Nello zaino aveva un cavatappi multiuso con lama e per questo è stato denunciato per porto abusivo di armi.
Altra storia molto simile arriva da Correggio, dove un 55enne maltrattava la moglie, denigrandola e offendendola, tempestandola di insulti e minacciandola di morte, spesso da ubriaco. Nell’ultimo episodio l’uomo le ha detto di avere un “ferro” in macchina. I militari correggesi hanno, in effetti, trovato una chiave inglese in acciaio di 40 cm che è stata sequestrata. Il 55enne è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e porto di oggetti atti a offendere.
A fine giugno la procura aveva ottenuto per lui dal Gip la misura degli arresti domiciliari, disponendo l’applicazione del braccialetto elettronico. A distanza di mesi, le misure si sono inasprite con l’applicazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex e del divieto di comunicare con lei.
Servizio Tg di Cristiana Boni
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