REGGIO EMILIA – Diecimila cappotti, maglie, pantaloni, indumenti o anche solo drappi. Diecimila no alla violenza sulle donne, gridati dieci, cento, mille volte. Piazza Prampolini non era così piena da anni. Com’è avvenuto anche in tante altre città italiane anche a Reggio la risposta è stata altissima per una moblitazione che ha visto uomini e donne fianco a fianco. Nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne è stato il Comune capoluogo ad organizzare la ‘camminata in rosso‘. Tantissime le realtà che hanno aderito: associazioni, enti, scuole e altri soggetti del territorio. “C’è una rete molto importante in città – ha detto l’assessore comunale alle pari opportunità Annalisa Rabitti -. Abbiamo un tavolo interistituzionale in città in cui siedono le principali autorità in materia: una donna ha tantissimi punti in cui chiedere aiuto. Manca un vero piano anti-violenza nazionale“.
Dopo il ritrovo davanti alla sede del Municipio, il corteo ha percorso via Emilia Santo Stefano, le altre piazze di Reggio, via Crispi per tornare nuovamente in piazza Prampolini. Tanti gli striscioni e gli slogan come ‘Lo stupratore non è malato, ma è figlio sano del patriarcato’, ripetuto in questi giorni da Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, uccisa dall’ex fidanzato. “E’ sempre importante che non ci sia silenzio. Il desiderio quest’anno è quello di essere in piazza tutte e tutti, non perchè sia un evento eccezionale ma perchè qualcosa sta succedendo – dice Alessandra Campani, dell’Associazione NonDaSola -. Dobbiamo sapere che il problema della violenza sulle donne non è un problema delle donne ma è un problema di una città intera”.
In città hanno organizzato iniziative anche la Camera del lavoro e la questura: il sindacato Siulp ha donato una panchina rossa restaurata dai poliziotti e dai loro figli. Le caserme dell’Arma dei carabinieri di Reggio, Guastalla e Castelnovo Monti si sono illuminate di arancione grazie alla collaborazione con il Soroptimist reggiano, che sostiene la campagna internazionale ‘Orange the World’. In tanti altri paesi della provincia si sono svolte camminate in rosso, come Sant’Ilario, Guastalla, Gattatico e Luzzara. In alcuni paesi come Rubiera sono state inaugurate panchine rosse, si sono accese le luci dei monumenti, in altri comuni si sono tenute iniziative con gli studenti. Nessuno ha voluto restare in silenzio.
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Telereggio Reggio Emilia Tg Reggio violenza sulle donne 25 novembre