REGGIO EMILIA – Dovrebbe svolgersi a febbraio a Firenze il processo di appello per il caso di violenza sessuale per il quale è stato condannato in primo grado a sei anni di reclusione il calciatore della Reggiana Manolo Portanova. Di certo non c’è nulla, al legale del giocatore, l’avvocato bolognese Gabriele Bordoni, non è pervenuta al momento alcuna comunicazione, ma l’ipotesi in calendario è considerata decisamente credibile.
E’ infatti probabile che per fissare l’udienza si attenda la conclusione del processo di primo grado nei confronti di uno dei giovani coinvolti in quell’episodio di stupro di gruppo avvenuto nella primavera del 2021 a Siena: la sentenza dovrebbe arrivare a dicembre. E’ l’unico degli indagati ad avere scelto il rito ordinario.
Del caso Portanova si è tornati a parlare a livello nazionale in questi ultimi giorni dopo che un calciatore del Padova (serie C), il 25enne Michael Liguori, è stato condannato in primo grado a tre anni, per una violenza sessuale, denunciata nel 2018, nei confronti di una giovane allora minorenne.
Il Padova ha adottato la stessa linea della Reggiana: per noi il ragazzo è a disposizione fino a sentenza definitiva. Il sindaco della città veneta Sergio Giordani è, però, insorto: “Non deve giocare”, ha dichiarato e la sua assessora alle politiche educative Cristina Piva ha rincarato la dose: “E’ una vergogna per la città”. Reazioni politiche decisamente più dure e intransigenti di quelle registrate a Reggio nei confronti di Portanova.