REGGIO EMILIA – “Non sono tua”. Avvicinandosi il 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Regione Emilia Romagna ha lanciato la nuova campagna contro questo fenomeno in costante crescita e senza distinzione di provenienza, età e status sociale delle vittime. A dirlo i numero drammatici contenuti nel rapporto dell’Osservatorio regionale contro la violenza di genere.
Nel 2024 sono state quasi 13mila le donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza, 2500 in più dell’anno precedente, e sono aumentate le chiamate al numero verde, 1522. 2521 le donne in Emilia Romagna, accolte per la prima volta nei centri antiviolenza, su un totale di 3984 seguite, 394 quelle che vivono in case rifugio e con loro ci sono anche 364 figli minori. Nel reggiano le case rifugio sono 4 per complessivi 34 posti, è attivo il centro antiviolenza dell’associazione Nondasola e sono 3 i centri per curare gli autori di violenza. 2424 le donne risultate vittime di violenza dopo essersi rivolte ai pronto soccorso dell’Emilia Romagna, il 62% sono italiane. Il 40% degli autori sono gli attuali partner, il 32% ex.
Numeri impressionanti che hanno indotto la Regione a stanziare oltre 4 milioni di euro per il funzionamento dei centri, la realizzazione di nuove strutture e iniziative di prevenzione rivolte ai giovani. 750mila euro aggiuntivi sono stati assegnati agli enti locali per favorire l’autonomia abitativa e lavorativa di donne vittime di violenza, inserite in un progetto personalizzato di indipendenza.
Spiega Gessica Allegni, assessora pari opportunità della Regione Emilia Romagna: “Avremo 44 nuovi posti nelle nostre case rifugio e inoltre stanzieremo a breve un milione di euro di risorse del fondo nazionale destinate a nuove case rifugio e loro potenziamento. Dobbiamo continuare a investire in autodeterminazione perchè una società dove le donne sono più libere è una società dove stanno meglio tutte e tutti”.














