REGGIO EMILIA – L’attività del centro antiviolenza Casa delle donne di Reggio non si ferma nemmeno in questo periodo di emergenza sanitaria dovuto alla diffusione del coronavirus. L’associazione Nondasola resta in prima linea, grazie anche al sostegno del Comune. Fondamentale, anche soprattutto in questi giorni, offrire supporto e aiuto alle donne che subiscono violenza e che vivono una situazione di difficoltà.
Per molte donne, infatti, il restare a casa in queste settimane e quindi l’essere soggette a un maggiore controllo aggravato dall’isolamento sociale, significa essere esposte ancora di più alla violenza tra le mura domestiche per mano dei loro conviventi.
Le donne che già si trovano nelle case-rifugio possono contare su tutto il supporto necessario in un contesto che ha oggi aspetti di maggiore complessità. Prosegue inoltre l’attività di gestione delle situazioni di emergenza, nel rispetto delle indicazioni per il contenimento del contagio e per garantire a tutte le donne e alle operatrici la necessaria sicurezza.
Come contattare il centro e raggiungerlo
Sono inoltre garantite le attività di colloquio e supporto tramite telefono, per accogliere le richieste e i bisogni delle donne offrendo loro sostegno: è possibile contattare il Centro antiviolenza telefonando ai numeri 0522/585643-44, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Nelle restanti fasce orarie e nei week end resta attivo il servizio di segreteria.
A tale proposito si ricorda che le donne che abbiano bisogno di raggiungere il Centro, possono farlo senza scrivere preventivamente sulle autocertificazioni il luogo di destinazione e senza correre perciò il rischio di essere multate.
Solo in situazioni particolari vengono effettuati colloqui in presenza tenendo conto delle misure di protezione previste dalle disposizioni ministeriali (distanza di un metro, lavaggio mani, controllo temperatura, domande di monitoraggio sullo stato salute e contatti con soggetti a rischio).
Da oggi è possibile denunciare anche con l’App della polizia YouPol
Da oggi YouPol, l’app realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, viene estesa anche ai maltrattamenti in famiglia. Con l’App è possibile trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini. Le segnalazioni sono automaticamente georeferenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti.
Tutte le segnalazioni vengono ricevute dalla sala operativa della questura competente per territorio, con la quale si è messi in contatto chiamando il 113 tramite l’app.
Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di fare segnalazioni in forma anonima.
Anche chi è stato testimone diretto o indiretto – per esempio i vicini di casa – può denunciare il fatto all’autorità di polizia, inviando un messaggio anche con foto e video.