REGGIO EMILIA – L’udienza si è svolta al Tribunale dei Minori di Bologna. In aula c’erano anche i due 15enni accusati di violenza sessuale nei confronti di una compagna di classe che hanno scelto il rito abbreviato. Entrambi hanno risposto alle domande del giudice. Per il presunto stupro avvenuto nel gennaio scorso in un’abitazione alle porte del centro storico, c’è un altro coetaneo che deve rispondere della stessa accusa e che invece ha scelto il rito ordinario.
Quel giorno, il gruppetto formato da tre ragazzi e due ragazze ha approfittato di uno sciopero a scuola per ritrovarsi nell’abitazione di uno di loro: un festino con vino e vodka durante il quale sono stati consumati rapporti sessuali. La 15enne ha chiamato la sorella, raccontando di essere stata stuprata. Gli accertamenti hanno portato i carabinieri ad arrestare il padrone di casa, poi finito ai domiciliari, per violenza sessuale, indagati gli altri due amici. I due che hanno scelto il rito abbreviato sono comparsi in aula accompagnati dai loro difensori. Per il padrone di casa, il legale Giacomo Fornaciari ha chiesto la messa in prova ai servizi sociali per un periodo di volontariato al termine del quale si potrebbe ottenere l’estinzione del reato.
L’altro, assistito dall’avvocato Liborio Cataliotti, si è riservato di decidere se avanzare la stessa richiesta o procedere con la discussione. La prossima udienza è in programma il 23 settembre. Sarà invece ascoltato il 25 gennaio del 2023 il terzo giovane, nel processo con rito ordinario. In quella occasione, è prevista l’audizione in modalità protetta della ragazzina.
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