REGGIO EMILIA – “La violenza adolescenziale giovanile è il vero fenomeno, perché se guardiamo i delitti compiuti negli ultimi 10 anni non sono aumentati, anzi, sono un po’ diminuiti, però quello dei ragazzi sta salendo. Il problema è questo: bisogna che un giovane trovi un ambiente in cui si sente accettato e devo dire che non è facile in questa società”.
Un’analisi diretta sulle cause della criminalità giovanile è quella del professor Vittorino Andreoli, ospite stamane al teatro Cavallerizza all’interno della rassegna “finalmente domenica” de I Teatri. Quasi 400 persone hanno seguito il dialogo tra Daniele Francesconi e il professore, medico psichiatra di fama mondiale e membro della New York Academy of Sciences.
Tra i temi principali del dialogo, l’ira, trattata anche nel nuovo libro di Andreoli intitolato “L’ira funesta”. “Il comportamento dell’essere contro qualcuno è molto diffuso e ha anche forme diverse – prosegue il professore – In questo libro cerco di descrivere quali sono le forme, dall’ira alla distruttività. Ognuno di noi deve imparare a riconoscerle, un po’ per difendersi dagli altri e un po’ per imparare anche a controllare se stessi”.
Tornando al tema della criminalità giovanile, il professor Andreoli propone delle soluzioni per contrastarla: “Evitare la cultura del nemico – conclude – Significa che chiunque io incontro qui a Reggio Emilia e non conosco, per la cultura del nemico è un pericolo possibile. Bisogna passare dalla lotta a quella che si chiama ‘cooperazione’, cioè fare insieme, condividere, mentre il potere insegna sempre qual è il tuo nemico. Non possiamo più vivere se riteniamo di avere attorno dei nemici”.
Reggio Emilia teatro Cavallerizza violenza giovanile Vittorino Andreoli