REGGIO EMILIA – Oltre 350 le persone seguite dal centro anti violenza “La Casa delle donne”. Abbiamo intervistato una delle responsabile che ha ci ha riferito di come, dopo la fine del lockdown da Covid19, le richieste di aiuto siano cresciute in maniera esponenziale.
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“Dopo il lockdown, con l’inizio dell’estate, abbiamo assistito a una esplosione delle richieste di aiuto“, dice Cinzia Strozzi, responsabile dell’area accoglienza della Casa delle donne.
Donne costrette a stare in casa insieme a partner violenti, impaurite e spesso impossibilitate a chiedere aiuto. E’ stato questo dunque uno degli effetti negativi del lockdown della scorsa primavera. Finito il blocco, sono piovute le richieste di aiuto. Lo riferisce a Tg Reggio l’associazione Nondasola che gestisce a Reggio la Casa delle donne, realtà nata nel 1997 per fornire supporto e accoglienza alle vittime di maltrattamenti e violenze.
Ma chi sono le donne che si rivolgono all’associazione?
“Sono donne di tutte le classi sociali, sia italiane che straniere, professioniste o casalinghe”, risponde Strozzi.
Sono soprattutto 40enni e ultra 40enni. Ma l’età media si sta abbassando in maniera preoccupante.
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