REGGIO EMILIA – Alle 21.30 sono iniziate le folate di vento, imponenti. Poi, in un attimo, è stato un incrocio di luci e suoni sul cielo a sud della città, della pedecollina e dei comuni della zona ceramiche in particolare, ma anche su alcuni comuni al confine con Parma.
Pioggia torrenziale, in qualche caso grandine, ma a colpire tutti è stata la spettacolare – e per fortuna senza conseguenze – tempesta di fulmini. 8.400 saette sono state contate in poco meno di due ore. Il monitoraggio è stato fatto presso la centrale operativa dell’Unione Tresinaro Secchia diretta dal comandante Simone Felici, mentre l’Unione è diretta da Federica Manenti, già responsabile della Sicurezza territoriale della Regione per la provincia. Fulmini che hanno scaricato la loro energia, creatasi per l’incontro-scontro del fronte caldissimo dei 38 gradi di ieri pomeriggio con i temporali abbattutisi anche su Modena e Parma.
Un fenomeno del tutto inatteso, velocissimo. Sarebbero bastati due gradi in meno perché nulla avvenisse. Da qui l’assenza di allerta meteo. Le chiamate ai vigili del fuoco sono state 150; 120 poi gli interventi effettuati dalle cinque squadre dalla città, da Sant’Ilario e anche da Luzzara, che hanno lavorato tutta la notte soprattutto per rami e alberi caduti tra Reggio, Albinea, Quattro Castella, Correggio, Gattatico.
Tutti i sindaci mobilitati, Matteo Nasciuti in testa: il primo cittadino di Scandiano ha la delega alla protezione civile per la Provincia; in città c’è stato, senza conseguenze per le persone, l’allagamento del sottopassaggio di via Guittone d’Arezzo. Tra i danni maggiori, quello segnalato dal sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro: una quercia si è abbattuta in via Sant’Agata, nell’omonima frazione, tranciando i cavi della corrente elettrica e lasciando al buio qualche decina di utenze fino alle 2 di notte.
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