REGGIO EMILIA – Mancano medici e infermieri, ma all’Ausl reggiana crescono gli impiegati amministrativi. È quanto denuncia Pietro Vignali, consigliere regionale di Forza Italia ed ex sindaco di Parma, che ha presentato un’interrogazione in Regione per chiedere chiarezza sulla distribuzione del personale nelle aziende sanitarie.
Secondo Vignali, l’Ausl reggiana conta 825 impiegati amministrativi, pari al 10% del totale, ben sopra la media regionale dell’8,7%. Solo Parma fa peggio, con oltre il 12%. Un dato che, secondo il consigliere, segnala uno squilibrio strutturale: più risorse agli uffici, meno alla cura.
E non finisce qui. L’interrogazione punta il dito anche sulla carenza di personale sanitario: medici non dirigenti e infermieri rappresentano il 52% del personale, contro una media regionale del 54%.
Non si è fatta attendere la risposta dell’azienda sanitaria locale. In una nota a firma del direttore amministrativo Gianluca Rivi si sottolinea come a Reggio Emilia ci sia “la sede del magazzino farmaceutico centralizzato di Area Vasta Emilia Nord, che gestisce gli acquisti e la distribuzione per un bacino che comprende le aziende sanitarie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena, dei farmaci e dei dispositivi medici negli ospedali dell’area. Il magazzino farmaceutico centralizzato gestisce un volume di affari di circa 500 milioni di euro”.
Anche il riconoscimento di carattere scientifico che l’Ausl reggiana ha ottenuto nel 2011, ha ricordato Rivi, “ha portato con sé obblighi di rendicontazione al ministero e la partecipazione a una serie di bandi nazionali ed europei. Tutto questo comporta l’esigenza di corrispondere a una mole di burocrazia notevole, in cui la figura degli amministrativi è di fondamentale importanza”.
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