TRAVERSETOLO (Parma) – Il fenomeno, che sta trovando conferme in questi ultimi giorni, era stato segnalato un paio di settimane fa alla nostra redazione durante un servizio realizzato tra la gente a San Polo d’Enza, paese che si trova a soli due chilometri da Vignale di Traversetolo.
Il fenomeno è quello che è stato ribattezzato “turismo macabro” e che ha purtroppo accompagnato tanti fatti di cronaca nera che hanno segnato l’Italia negli ultimi anni, con i casi di Cogne e di Avetrana su tutti. Persone che per curiosità, attratti dal grande clamore mediatico, si recano sui luoghi del dolore scattando fotografie, attirati dalla presenza delle troupe televisive e per vedere, diciamo così l’effetto che fa.
Una situazione che sta caratterizzando anche il giallo di Vignale dove in via Baietta sono state avvistate, soprattutto durante i fine settimana, persone intente a scattare selfie o foto davanti alla villa dove abitava Chiara Petrolini con la famiglia. Non poche le persone che hanno appeso al cancello peluche o biglietti di cordoglio dedicati ai due bambini morti.
Un clamore che, però, agli abitanti della piccola frazione, già assediata da microfoni e telecamere, non fa certo piacere. Un clamore che tocca anche, come detto, la vicinissima comunità di San Polo, che a quella di Traversetolo è strettamente connessa: la stessa Chiara Petrolini frequentava la piscina del comune reggiano, così come molti sampolesi si rivolgono a negozi o strutture del confinante territorio parmense.
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