VILLA MINOZZO (Reggio Emilia) – L’elicottero dei vigili del fuoco ha attraversato il cielo di Civago per tutta la mattina, dal campo sportivo comunale al greto del torrente Lama, e viceversa. Di continuo, fino a che è stato recuperato tutto quello che si poteva dell’Agusta Koala precipitato sul monte Cusna giovedì mattina con sette persone a bordo, tutte decedute.
Tracce di una tragedia che attende di avere una spiegazione. Terribile la scena che si è presentata ai soccorritori sabato, quando un escursionista ha dato l’allarme dopo aver visto i detriti e gli alberi bruciati accanto alla forestale che collega i rifugi Battisti e Segherie, nel territorio di Villa Minozzo. Tra i rottami i cadaveri carbonizzati del pilota e dei suoi sei passeggeri, quattro manager turchi e due libanesi. Le vittime, sulle quali è in corso l’autopsia, sono irriconoscibili. La procura reggiana ha disposto la comparazione con il Dna dei familiari.
Il mezzo era stato noleggiato dall’E80 di Viano, era partito da Lucca diretto a Treviso. E’ stato ritrovato completamente disintegrato: i pezzi sparsi sulle pendici della montagna, le lamiere accartocciate e annerite dalle fiamme. I vigili del fuoco sono stati incaricati della rimozione. Sono intervenuti gli uomini dei comandi di Reggio Emilia, Castelnovo Monti e Bologna. Più volte si sono calati con l’elicottero nel greto del torrente, hanno imballato i detriti che sono stati portati al centro di via Romita. Qui, sono stati caricati su un camion: serviranno per i futuri accertamenti.
Non c’era la scatola nera, non è prevista su quel tipo di velivolo. Sul posto era presente un perito della procura di Reggio Emilia, che ha aperto un’inchiesta per omicidio e disastro colposo. Anche il sindaco di Villa Minozzo, Elio Ivo Sassi, ha seguito le operazioni. Infine, dopo tre giorni, i mezzi di soccorso hanno abbandonato l’area dello schianto, ora tornata al silenzio.
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