REGGIO EMILIA – Messaggi di ribellione, che si mischiano a gesti di scherno rivolti alle forze dell’ordine. In alcuni frangenti spunta un’arma e si strizza l’occhio a traffici illeciti. Siamo nell’ambito della finzione, dentro alla scena musicale trap, nella quale droga e denaro sono temi ricorrenti.
Un genere che ha radici nei sobborghi di Atlanta, in edifici fatiscenti e luoghi di spaccio. Proprio questo tipo di contesto è stato ricreato tra i condomini del villaggio Stranieri. Edifici che fanno da scenografia al videoclip di una canzone di un giovanissimo cantante che abita in zona e che si fa chiamare “Gani”. Sono stati alcuni residenti a chiamare la polizia durante le riprese, avvenute cinque settimane fa. “Saranno stati in cinquanta – dice una residente a Tg Reggio – Ho avuto paura e ho chiamato la polizia. Già qua non controllano niente…”.
Di controlli ne sono stati fatti e hanno portato all’identificazione dei primi 21 ragazzi che ora verranno sanzionati per il mancato utilizzo della mascherina e per l’assembramento generato. Una perquisizione è poi stata eseguita a casa del cantautore, ma senza riscontri compromettenti.
Qualche pattugliamento in più sarebbe ben accolto dagli abitanti, molti dei quali riconducono l’episodio a una sorta di “bravata” che non allarma più di tanto. Quanto alla pistola utilizzata, un conoscente di alcune comparse del set ha spiegato che “era un’arma da soft air col tappino arancione rimosso, in modo da rendere più reale il video”.
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