REGGIO EMILIA – “Il tricolore sarà ancora più presente e valorizzato da vere e grandi bandiere in tessuto”. A dirlo è la Mapei, proprietaria dello stadio con un comunicato inviato alla stampa dopo le polemiche scaturite dalla decisione di sostituire la bandiera italiana sopra all’ingresso dello stadio con un’opera di Olimpia Zagnoli.
“La nota illustratrice di origini reggiane realizzerà un disegno stilizzato che trasmette quel senso di inclusione e di gioia dello stare insieme che caratterizza il tifo durante le partite che vengono giocate nello stadio di Reggio, la città delle persone”, scrive l’azienda, dopo aver elencato gli investimenti sull’impianto che nel solo 2022 hanno superato i 5 milioni di euro: dal rifacimento del campo da gioco e del tetto, dall’installazione dei nuovi tornelli alla riqualificazione di tutte le facciate.
Le voci sulla rimozione definitiva del tricolore avevano riacceso in queste ore le scintille tra i sostenitori della Reggiana e del Sassuolo, il club di proprietà della famiglia Squinzi che nel 2013 ha acquistato all’asta per 3 milioni e 700 mila euro l’ex stadio Giglio, costruito e inaugurato nel 1995 anche grazie ai soldi degli abbonamenti pluriennali dei tifosi.
Anche il sindaco di Reggio Luca Vecchi è intervenuto sull’argomento: “La rimozione del tricolore non è condivisibile – aveva detto – prima di tutto per quello che significa per questa città il tricolore, perché qui il tricolore è nato. Poi, perché lo stadio è stato definito ‘Città del Tricolore’: c’è un legame tra il tricolore e la storia di questo stadio. Infine, il tricolore è la bandiera nazionale”.
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