REGGIO EMILIA – Il primo gennaio 2020 è entrata in vigore la legge regionale che impone la cessazione dell’attività di un centro scommesse che si trovi entro i 500 metri da luoghi ritenuti sensibili come scuole o ospedali. A quasi due settimane di distanza noi abbiamo cercato di capire come è la situazione.
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Il tempo limite è scaduto il 31 dicembre 2019. Con l’inizio del 2020 non è più possibile esercitare l’attività di raccolta scommesse nei pressi di un luogo ritenuto sensibile: è l’effetto della legge regionale varata un anno fa. Il testo riguarda le sale scommesse vere e proprie e i corner all’interno delle tabaccherie, che non si possono trovare a meno di 500 metri di distanza da, tra gli altri, scuole, strutture sanitarie, centri sociali, strutture sportive.
L’amministrazione di Reggio ha mappato le attività sul territorio e ha individuato 227 centri, la stragrande maggioranza di quelli presenti nel capoluogo. Le ordinanze destinate agli esercenti che vietano loro la raccolta scommesse sono partite già la scorsa primavera. Dal primo gennaio 2020, i tabaccai devono sospendere le attività dei corner, mentre i centri scommesse devono chiudere e, secondo quanto disposto dal Comune di Reggio, non possono trasferirsi altrove.
Qualcuno si è adeguato. Altri invece continuano la loro attività: “Io so che non posso – ci dice uno dei gestori – ma Lottomatica mi tutela perché dice che il Comune ha commesso un abuso”.
Le proteste dunque non mancano e in comune a Reggio sono già arrivati i primi ricorsi. Una questione delicata che la giunta del sindaco Luca Vecchi affronterà nella prossima seduta.
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