REGGIO EMILIA – Nello stesso periodo in cui Conad progettava il punto vendita inaugurato un mese fa, anche tre imprese edili immaginavano di costruire in via Luxemburg. Avevano per oggetto insediamenti residenziali per oltre trenta villette le domande presentate al Comune dalle società a responsabilità limitata Campani, Il Borgo e Dal Re Claudio. Abitazioni che avrebbero dovuto sorgere in terreni distinti, verso nord ovest rispetto al supermercato, e verso sud.
La relativa approvazione dei progetti non fu però portata a compimento. Per farlo le società avevano tempo cinque anni. Scaduti i termini il Comune ha cancellato l’edificabilità di quelle aree. Così prevede il piano urbanistico generale che sarà definitivamente varato entro l’anno. L’obiettivo di azzerare il consumo di suolo si scontra però con la sentenza del Tar che ha riconosciuto il diritto di costruire in via Luxemburg alle tre Srl, il cui ricorso ha fatto leva sul fatto che la legge regionale dell’epoca, in tema di urbanistica, era meno stringente di quella comunale, in quanto si accontetava del solo deposito di una proposta di edificazione anziché della sua approvazione.
La sentenza del tribunale amministrativo non ha però riconosciuto nessun danno economico lamentato dai costruttori, che avevano avanzato richieste milionarie. Il ricorso al Consiglio di Stato è stato annunciato dall’amministrazione comunale che in una nota ribadisce la lungimiranza e la ragionevolezza delle scelte prese, ricordando come le stesse imprese avessero sottoscritto gli accordi che le vincolavano.
La strada verso una soluzione del contenzioso è lunga e nel frattempo nessun cantiere può prendere il via. Interessati da analoghi procedimenti ci sono anche altri due insediamenti residenziali che erano stati previsti a Canali e a San Rigo, rispettivamente dalle società Nuove Residenze e Edil Belli.
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