REGGIO EMILIA – Una variante che sgravi dal traffico, che tolga dal centro abitato almeno una parte di quei 19mila veicoli che quotidianamente percorrono il tratto della via Emilia tra Cella e Gaida. Una via Emilia bis, insomma.
La “via Emilia bis” non è una chimera, un’ipotesi assurda. Esiste un progetto in fase di completamento: è un’idea concreta quindi, ma a oggi è, appunto, ancora un’idea nonostante se ne parli da anni e anni. Un’idea che viene rievocata in occasione di tragedie come quella del 30 ottobre scorso, che scatenano periodicamente la preoccupazione dei residenti che vivono nelle frazioni lungo la strada. La via Emilia è una strada statale e statale è la sua competenza, dunque in capo ad Anas. A sua volta, Anas agisce su contratti di programma con fondi che lo Stato deve finanziare. Questo non vuol dire che Comune e Regione si stiano disinteressando alla questione.
Sul tema, Tg Reggio ha interpellato proprio l’assessore regionale a Mobilità e Turismo, Andrea Corsini. “Il Governo precedente non ha stilato il contratto di programma che assegna le risorse ad Anas per interventi sulle strade di interesse nazionale”, le sue parole. Proprio oggi a Roma Corsini ha incontrato il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini. Al centro però del colloquio altre due opere in particolare, che riguardano il percorso dell’A22 Modena-Brennero: la Cispadana e la bretella Campogalliano-Sassuolo. Sul tavolo il tema degli investimenti, un pacchetto di interventi da 7,2 miliardi. “Un incontro positivo – ha commentato Corsini – Abbiamo avuto rassicurazioni sull’accelerazione del percorso autorizzativo. In particolare, la velocizzazione dei passaggi tecnico-burocratici di acquisizione dei pareri dopo la dichiarazione di fattibilità delle opere che sarà rilasciata entro il 6 dicembre”.
Gli interventi di cui parla l’assessore e che la Regione ha già previsto come priorità necessitano complessivamente di 600 milioni di euro.
Nessun intervento, nessun progetto, nessuna variante, ricorda Corsini, può comunque sostituirsi alla responsabilità alla guida e ai comportamenti corretti delle persone. “Nei casi di persone non alterate dal punto di vista psico-fisico, la distrazione alla guida causa circa il 90% degli incidenti”.
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