REGGIO EMILIA – Dopo viale Umberto I e via Ariosto, entrano nel vivo anche i lavori di restauro, recupero funzionale e valorizzazione del Parco e del Giardino segreto della Reggia di Rivalta, capitolo centrale del Progetto Ducato Estense a Reggio.
Iniziano infatti questa settimana, con le attività di installazione del cantiere, le prime opere nel Parco (26 ettari), sulla base di un progetto che – nel rispetto dell’identità del luogo e della sua evoluzione nel tempo, ed a seguito di un percorso partecipato con associazioni e cittadini che da decenni animano questo bene pubblico – raccoglie una sfida importante e complessa: unire storia e contemporaneità. Il progetto si propone infatti di incrementare l’attrattività del luogo, ponendo le sue radici storiche e paesaggistiche in dialogo con le opportunità e i bisogni posti da una sua ampia e diversificata fruibilità nel tempo attuale.
Per motivi di sicurezza e funzionalità, durante il cantiere, il Parco non sarà accessibile al pubblico; sarà accessibile la sola area verde davanti al Palazzo, detta Corte ducale.
La conclusione dell’intervento, interamente finanziato dal ministero della Cultura (Mic) con 6,8 milioni di euro, è prevista nella primavera del 2023. Il finanziamento per il Parco si affianca a quello di ulteriori 2 milioni di euro per il restauro e la valorizzazione del Palazzo della Reggia, i cui lavori stanno procedendo nel rispetto delle tempistiche previste nel cronoprogramma.
Come rinasce il parco
Il progetto del Parco e del Giardino segreto, selezionato a seguito di un concorso internazionale (primi classificati: Openfabric, Alessandro Parodi, Fabrizio Polimone, F&M Ingegneria riuniti in Associazione temporanea d’impresa), recupera l’intuizione antica e le molteplici mutazioni avvenute: simbolo dell’Assolutismo, nato intorno al 1726 ispirandosi al parco della Reggia di Colorno e alle suggestioni di Versailles che all’epoca facevano scuola in Europa, il Parco della Reggia di Rivalta mantenne assetto e funzioni originarie per un periodo relativamente breve e la vasta area, cancellata quasi ogni traccia dell’opera barocca passando per Rivoluzione, Restaurazione e declino della dinastia Estense e dei suoi Stati fino all’estinzione, fu convertita ad uso agricolo, destinazione in essere fino ad oggi.
Il progetto prevede la ri-creazione di giardini particolari estivi e invernali, la presenza dell’acqua con le quattro vasche-fontane, alberature a scandire e disegnare gli spazi (695 nuove piantumazioni tra pioppi neri, aceri campestri e olmi, oltre alla valorizzazione dei 240 alberi esistenti, tra cui i filari di gelsi subentrati con la coltura del baco da seta), spazi per attività ludiche e culturali tra la bellezza della natura, lo stupore del giardino barocco e la meraviglia spontanea delle colture campestri e degli alberi autoctoni.
L’area sarà dotata complessivamente di 935 alberi.
Sono previsti inoltre il restauro scientifico e interpretativo di ciò che rimane del complesso monumentale della Reggia di Rivalta: il Belvedere, il Giardino segreto, il Muro di cinta, le Vasche, le Grotte, la Scalinata di collegamento con la vasta area verde.
Il Parco sarà accessibile a tutti, grazie al puntuale superamento delle barriere architettoniche e con la realizzazione di percorsi adeguati, sarà illuminato, dotato di sedute, panchine, arredi e servizi.
A sud del Palazzo ducale si trova il Giardino segreto, di cui è previsto il ripristino del disegno storico, così come descritto dall’antico disegno di Alfonso Tacoli. Lo spazio verrà suddiviso in nove porzioni rettangolari, ciascuna circondata da un filare di alberi da frutto lungo il perimetro (peri, ciliegi, pruni, peschi) e coltivate con specie orticole all’interno.











