Il vescovo stoppa i ricordi al funerale di don Amedeo Cantarelli. VIDEO

REGGIO EMILIA – Un gesto di insofferenza, un taglio alle testimonianze commosse e ai ricordi dei parrocchiani e non solo. Non è passato inosservato, suscitando anche un certo disappunto tra i fedeli presenti che hanno documentato la cosa, il comportamento avuto ieri mattina dall’Arcivescovo Giacomo Morandi al funerale di don Amedeo Cantarelli, parroco del Sacro Cuore morto improvvisamente a 82 anni. A fine cerimonia hanno avuto spazio solo tre ricordi, altrettanti sono stati esclusi. Nel video Morandi prima allarga le braccia, poi torna indietro e sussurra qualcosa al diacono accanto a lui. Subito dopo i ricordi hanno avuto fine e la cerimonia si è avviata verso una rapida conclusione.

Riceviamo e pubblichiamo una replica da parte di Edoardo Tincani, portavoce dell’Arcivescovo Morandi

“Il vescovo stoppa i ricordi”… e il breve filmato mostra esattamente in contrario, ovvero il Vescovo che, pur avviandosi a concludere la celebrazione eucaristica, lascia che un ulteriore ricordo venga presentato per non interromperlo.
Nella fattispecie, poi, occorre chiarire che al ricordo del defunto don Amedeo è stata dedicata non solo buona parte dell’omelia dell’Arcivescovo, ma della preghiera dei fedeli e una serie di tre interventi finali che erano stati previamente concordati. La liturgia non è un contenitore illimitato né uno spettacolo ed è improntata a sobrietà e dignità, sotto il controllo di colui che la presiede, in questo caso il Vescovo; l’espressione di più approfondite memorie e la raccolta di testimonianze può certamente trovare – è anzi bene che trovi – altre sedi e modalità. La scelta di pubblicare questo “contenuto” risulta quanto meno ingenerosa nei confronti di monsignor Morandi, che nella sua omelia aveva già condensato le tante qualità del caro don Amedeo.

Ringraziamo Tincani per il suo contributo e comprendiamo le regole della liturgia. Resta il fatto che almeno tre altre persone avrebbero voluto dire qualcosa per ricordare con affetto don Cantarelli. E che diversi parrocchiani abbiano vissuto con fastidio quanto accaduto. 

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