REGGIO EMILIA – Una fumata nera. Anzi, nerissima. Nonostante si fossero creati nei giorni scorsi i presupposti per un dialogo, è saltata clamorosamente la trattativa tra Seta da un lato e Cisl, Uil e Ugl dall’altro su una serie di rivendicazioni sindacali, tra cui quelle relative all’equiparazione del contratto tra gli assunti prima e dopo il 2012.
L’incontro è durato oltre quattro ore e ha portato a una rottura: “Seta ha suggerito di creare un unico contratto di base ma, anziché estendere le tutele, ha esteso la fame, prevedendo di applicare anche agli autisti senior il contratto vergogna che fa scappare i giovani”, le parole di Gaetano Capozza, segretario Fit-Cisl Emilia Centrale.
Le parti si ritroveranno il prossimo 21 novembre. Se anche in quella data non si arriverà a un accordo, scatteranno scioperi che potrebbero provocare enormi disagi al servizio del trasporto pubblico locale: “Non arretriamo dallo stato di agitazione che Fit Cisl Reggio, Uil Trasporti e Ugl Autoferro hanno proclamato e che non intendiamo fermare, perché a Reggio noi accettiamo il ‘meglio questo che niente'”.
Sono 115 gli autisti di Seta a Reggio Emilia assunti dopo il 2012, a fronte di 70 colleghi più anziani che godono di piene tutele e un miglior trattamento che si traduce in una busta paga più pesante. I 45 autisti che in due anni hanno lasciato Seta Reggio erano quasi tutti assunti dopo il 2012. Tanto per fare un esempio, rispetto ai loro colleghi più tutelati, gli assunti dopo il 2012 hanno 18 giorni di riposo in meno ogni anno.
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Venerdì 8 novembre terzo sciopero dei lavoratori delle imprese che applicano il Contratto Nazionale degli Autoferrotranvieri. Lo sciopero nazionale, proclamato dalle Organizzazioni Sindacali di settore, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Uil, Faisa Cisal e Ugl Fna, riguarderà nella provincia di Reggio Emilia il personale di Seta, delle società private che operano in sub-concessione a Seta e delle altre società che applicano il Contratto Nazionale degli Autoferrotranvieri. Lo sciopero sarà per l’intera giornata dell’8 novembre prossimo e sarà uno sciopero senza fasce di garanzia (cioè solo con i servizi minimi al 30%). E’ prevista la manifestazione nazionale a Roma alle ore 11 davanti al Mit (Ministero infrastrutture e Trasporti).
I sindacati denunciano l’indisponibilità delle organizzazioni datoriali a rinnovare un contratto nazionale, ormai scaduto lo scorso 31 dicembre 2023, con un incremento economico in linea con l’aumento del costo della vita, teso a rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, nonché ad individuare soluzione atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni.
“Gli atteggiamenti attendisti e dilatori portati avanti dalle Organizzazioni datoriali (Asstra, Agens e Anav) durante le trattative degli ultimi mesi – denunciano i sindacati – sono inaccettabili. Di fatto i lavoratori del settore stanno assistendo a un costante peggioramento delle condizioni lavorative e retributive. Inoltre, si registra una strutturale carenza degli organici aziendali, un aumento degli episodi di aggressioni fisiche e verbali ai danni degli operatori a contatto con il pubblico e una cronica difficoltà a reperire nuovi conducenti e altre figure specializzate”.
La stessa commissione trasporti della Camera dei deputati in maniera “bipartisan” aveva evidenziato lo scorso aprile che il Fondo Nazionale per il Trasporto Pubblico Locale, settore strategico per il Paese, è sottofinanziato, mancando 1 miliardo e 200 milioni di euro l’anno per il mantenimento degli standard del servizio. Tale sottofinanziamento è una delle principali cause delle problematiche evidenziate dalle medesime Organizzazioni Sindacali Territoriali nei confronti di Seta in quanto senza le risorse del Fondo Nazionale non si potranno garantire gli aumenti chiesti nel Contratto Nazionale.
Lo sciopero provocherà sicuramente disagi all’utenza “ma – concludono i sindacati – è l’unico strumento democratico per portare avanti le richieste dei lavoratori e salvaguardare il trasporto pubblico locale come illustrato nella lettera aperta all’utenza che sarà distribuita ai cittadini”.
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