REGGIO EMILIA – Stando ai sondaggi, la strada per le prossime elezioni politiche sembra in discesa per il centrodestra, ma i giochi sono veramente fatti? Lo abbiamo chiesto a Nicoletta Cavazza, docente di Psicologia sociale presso il dipartimento di Comunicazione ed Economia di Unimore.
“Ci sono ancora alcune incognite che ci impediscono di prevedere che cosa succederà”, ha spiegato la Cavazza. All’appuntamento con le urne mancano sei settimane. Un tempo nell’arco del quale molto può muoversi. All’ultimo deciderà per chi votare una buona parte dell’elettorato, un terzo secondo gli esperti, e lo farà nei sette giorni precedenti il voto. Non è detto che la quota di astensionismo sarà in linea con la deriva conosciuta nelle ultime tornate elettorali. Temi come la pandemia, l’inflazione, la guerra in Ucraina, con scenari di razionamenti energetici per il prossimo inverno, potrebbero dare la sveglia. Tra le incognite da considerare, l’indice di gradimento ottenuto dal governo Draghi, molto alto per un esecutivo tecnico.
Quanto all’appeal esercitato dai partiti “populisti”, questo potrebbe essere stato intaccato dai due anni di emergenza sanitaria durante i quali è aumentata la fiducia nelle istituzioni.
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