REGGIO EMILIA – Più forte di tutte le sue avversarie e più forte della sfortuna. A Macerata, ai campionati italiani assoluti di scherma paralimpica, Veronica Martini ha confermato nella spada, categoria A, il titolo nazionale conquistato un anno fa. Ha vinto tutti gli assalti, fino alla fine, fino al primo gradino del podio. Un risultato che ha ripagato una stagione di sofferenze: dopo le convocazioni in nazionale, sono arrivati gli infortuni e ben tre interventi chirurgici negli ultimi quattro mesi.
“E’ un emozione forte, tanto forte. Voluta, desiderata. Ho lottato fino all’ultimo con le unghie – ci racconta -. Sapevo cos’ho vissuto in quei mesi prima, le sofferenze che ho patito. Non potevo pretendere di fare i miracoli. Nel momento in cui ho fatto le semifinali e ho visto che anche lì son riuscita a fare quello che volevo, la tecnica mi era rimasta, a livello mentale c’ero, ero lì… La finale è stata un’emozione”.
Altrettanto inaspettato il bronzo nella sciabola. “E’ una disciplina che ho cominciato da poco”, spiega.
Venticinque anni, rubierese, Veronica alcuni anni fa è stata colpita una paralisi. La scherma ha tirato fuori tutta la sua straordinaria determinazione. Accanto l’inseparabile compagno Davide. “E’ la mia spalla su cui sfogarmi quando non posso allenarmi. Mi ha sostenuto anche durante gli infortuni, lo ringrazio di cuore”.
L’obiettivo ora è dichiarato: Parigi 2024. Per l’atleta in forza all’Ama Koala di Reggio qualifiche olimpiche cominceranno quest’autunno in Ungheria. “Si cerca di cominciare a racimolare punti e a vedere un po’ il confronto con le altre nazionalità – le parole della campionessa -, darò tutta me stessa per farmi strada, in quel piccolo spazio che potrò raggiungere.
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