REGGIO EMILIA – In prima linea nel gestire l’alluvione che ha colpito le “terre di mezzo” a causa della rottura degli argini, c’è il consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale che ha potenziato l’impianto di Mondine e sta utilizzando il nodo idrovoro di Boretto per stoccare l’acqua tolta dai campi prima di immetterla nel Po.
In questo caso, il capannone della bonifica dell’Emilia Centrale nel nodo idrovoro di Boretto è stato allagato volontariamente dal consorzio. Una delle tante operazioni straordinarie che sono state messe in atto nelle ultime 48 ore per gestire un’emergenza mai vista nel Reggiano. La bonifica è infatti chiamata a smaltire nel minor tempo possibile l’acqua fuoriuscita dal Crostolo, dal Canalazzo Tassone e dal Cavo Cava che ha invaso i comuni di Cadelbosco, Castelnovo e Gualtieri.
Lorenzo Catellani, presidente del consorzio: “Si tratta di una ventina di milioni di metri cubi d’acqua che dovranno essere gestiti nei nostri impianti, che sono abituati a portate minori. Stiamo cercando di mettere in atto tutte le misure straordinarie che la situazione richiede per cercare di pompare fuori acqua il più velocemente possibile”. Operazioni straordinarie che nel nodo idrovoro di Boretto stanno consentendo di gestire contemporaneamente il recupero dell’acqua dai canali irrigui e la loro immissione nel Po, nonostante la piena del Grande Fiume.
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